La morte non esiste. Esiste semmai il morente, colui che transita nei regni delle ombre, 
al di là della Grande Soglia, ed esiste il vivente, colui che sta transitando nei regni del visibile, 
al di qua della Grande Soglia“, Selene Calloni Williams, “Mantra Madre”.

Quella del Mantra Madre tradizione di antico lignaggio, è anche detta tradizione del riassorbimento del reale o del ritiro delle proiezioni.
Le pratiche del Mantra Madre, infatti, hanno la grande capacità di consentire a chi le esercita di “fare anima”. Con questa espressione intendiamo l’abilità di riconoscere che gli eventi che ci accadono sono sogni, proiezioni, immagini animiche, istintuali: noi proiettiamo ciò che abbiamo dentro ed abitiamo le nostre immagini. L’anima è l’atto stesso dell’immaginare.
Riassorbire il reale significa prendere ogni persona, cosa, luogo ed evento con il quale siamo mai venuti a contatto e riportarlo alla sua reale natura, che è immagine, sogno, apparizione. Poi significa scoprirsi sognatori del sogno e cessare di essere vittime degli eventi.
Qual è lo scopo del Mantra Madre?
Gli scopi del Mantra Madre sono molteplici, riassorbire il reale e ritirare le proiezioni, ristabilire il patto tra uomo e natura, celebrare il matrimonio mistico con il proprio sposo, la propria sposa sotterranea/celeste, cioè riunificare tutti gli opposti, sciogliere la programma inconscia che impedisce una vita piena e appagante.
Nella tradizione del Madre Madre tutto ciò si fa in modo quasi del tutto automatico. Il grande yogin Sri Aurobindo definiva “potere automatico” la capacità della vibrazione di un mantra – che è un nome, una frase, una parola o una sillaba mistica – di penetrare nel corpo, in quella che lui stesso definiva “mente delle cellule”, e di realizzare in tali profondità l’intenzione di cui esso è messaggero.

Ci ritroveremo a praticare insieme e a conoscere il Mantra Egizio  (o mantra dell’abbondanza).

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